Un quesito di interesse generalizzato per le imprese italiane che hanno merce in deposito all’estero è stato presentato in occasione della giornata di Telefisco e ha ricevuto una risposta dettagliata. La questione riguarda i soggetti che dispongono di merce all’estero, destinata alla vendita a una possibile pluralità di clienti del Paese di deposito. Questa modalità di consegna è particolarmente interessante in termini commerciali, in quanto la cessione al cliente finale non è più una cessione intracomunitaria, con tutti i relativi adempimenti, ma una cessione interna con l’imposta di quel Paese. La cessione intracomunitaria si configura solo nel passaggio iniziale “interno” che l’impresa fa a sé stessa, dalla partita Iva italiana a quella di cui deve dotarsi nello Stato di deposito come previsto dall’articolo 41, comma 2, lettera c). Per questa operazione viene emessa una fattura, confluendo nella dichiarazione annuale e al volume d’affari; mentre la cessione estero su estero è fuori campo dell’Iva italiana.