La Corte di Cassazione, nella sentenza 20.2.2023 n. 7041, conferma la possibilità di sequestrare un'azienda quale profitto del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11 del DLgs. 74/2000). Richiamando un orientamento costante in giurisprudenza, viene infatti affermato che il profitto del reato in esame va individuato nella riduzione simulata o fraudolenta del patrimonio del soggetto obbligato e, quindi, consiste nel valore dei beni idonei a fungere da garanzia nei confronti dell'amministrazione finanziaria che agisce per il recupero delle somme evase costituenti oggetto delle condotte artificiose considerate dalla norma. Inoltre, la condotta può essere posta in essere con ogni atto di disposizione del patrimonio che abbia la sua causa nel pregiudizio alle ragioni creditorie dell'Erario.