Il fatto che l'Agenzia delle Entrate, già dal 2007, ritenga imprescindibile, al fi ne dell'integrazione della condizione del controllo per l'applicazione dell'esenzione dall'imposta di successione (art. 3 co. 4-ter del DLgs. 346/90) in caso di quote di società di capitali, che gli eredi della quota del defunto la acquisiscano in comproprietà, sembrerebbe comportare, come inevitabile corollario, che il venir meno infraquinquennale della comunione faccia venir meno l'esenzione (posto che la norma richiede che il controllo sia mantenuto per 5 anni).
Il Notariato, però, rileva che tale interpretazione introduce una "nuova" causa di decadenza dal beneficio non espressamente prevista dalla norma di legge.
Se il presupposto della perdita del beneficio non è la divisione in sé (che, peraltro, ai fi ni dell'imposta di registro viene considerata un atto dichiarativo, salvo conguagli, ex art. 34 del DPR 131/86), bensì la "perdita del controllo", sarebbe opportuno un esame caso per caso.