La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 15397 del 31 maggio 2023, ha ritenuto valido il recesso del datore in quanto la compiuta giacenza della raccomandata alle poste presume la conoscenza legale della stessa da parte della lavoratrice. Quest'ultima non avrebbe più potuto fare ricorso avverso il provvedimento intimatole in quanto risultava scaduto il termine di 60 giorni previsto dalla legge. Secondo la Corte, l’onere di dimostrare l'impossibilità, senza sua colpa, di prendere notizia del licenziamento, era in capo alla dipendente, non ritenendo sufficiente quanto dalla stessa dichiarato ovvero di non aver trovato l'avviso di giacenza.