Il CNDCEC, con la nota informativa n. 22/2024, ha posto in pubblica consultazione fino al 10.3.2024 la proposta di nuovo Codice deontologico, approvata nella seduta del 22.2.2024.
Tra le molte novità si segnalano, in primo luogo, quelle relative ai compensi, finalizzate anche a dare attuazione all'art. 5 co. 5 della L. 49/2023 sull'equo compenso.
La disposizione è stata attuata dagli artt. 24 e 25 del nuovo Codice, prevedendo, in estrema sintesi, che:
- in nessun caso il compenso richiesto può essere manifestamente sproporzionato, "sia in eccesso che in difetto", rispetto all'attività svolta o da svolgere (art. 24 co. 4);
- il professionista è obbligato a concordare un compenso "giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e determinato in applicazione dei parametri previsti dal decreto ministeriale di riferimento" (art. 25 co. 1).
I parametri ministeriali rappresentano solo uno degli elementi rilevanti per determinare se il compenso richiesto sia equo o meno, dovendosi tenere conto anche del valore e della natura della pratica, dell'importanza, difficoltà e complessità dell'incarico, delle eventuali condizioni d'urgenza in cui esso è svolto, del tempo impiegato e dei vantaggi conseguiti dal cliente.
Il professionista, inoltre, non può proporre o pubblicizzare prestazioni gratuite o a prezzi simbolici.
Il nuovo Codice si occupa altresì dell'uso improprio dei social network, del fenomeno dell'abusivismo professionale e della pubblicità.