Secondo una risposta a interpello (non pubblicata) della DRE Emilia Romagna, le somme che il beneficiario di un patto di famiglia liquida a favore degli altri legittimari non assegnatari non incrementano il costo fiscalmente riconosciuto della partecipazione oggetto del patto.
Ad avviso dell'Agenzia delle Entrate, tali somme avrebbero lo scopo di riequilibrare l'incremento patrimoniale del beneficiario, determinando un'attribuzione patrimoniale in capo ai legittimari non assegnatari che non assumerebbe la natura di "onere accessorio", computabile nel costo della partecipazione ai sensi dell'art. 68 co. 6 del TUIR.