Oltre a individuare i requisiti di iscrizione all'apposito elenco tenuto dai Consigli nazionali dei dottori commercialisti e degli avvocati, il decreto attuativo della disciplina sulla certificazione del tax control framework da parte di professionisti indipendenti, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, stabilisce i compiti e gli adempimenti del certificatore.
L'Autore segnala che tali compiti sono oggetto di approfondimento anche all'interno della bozza di Linee Guida per la costruzione del TCF, in attesa di emanazione da parte dell'Agenzia delle Entrate.
L'attività del certificatore, in sostanza, si sostituisce quella svolta fino a ieri dall'Agenzia delle Entrate negli incontri con le imprese prima dell'ammissione al regime di adempimento collaborativo, tanto che da qui in avanti dovrebbero risultare ridotti in modo consistente i tempi per la suddetta ammissione.
In particolare, il decreto indica la metodologia che deve essere utilizzata dal professionista qualificato per la valutazione del sistema dei controlli interni. Si tratta di una valutazione su due livelli che riguarda, in primo luogo, le regole contenute nel tax compliance model e quindi i processi generali di controllo (c.d. company level) e in secondo luogo i processi di controllo volti a mitigare singoli rischi (c.d. activity level).