Con riferimento ai nuovi obblighi di pagamento con mezzi tracciabili previsti dal Ddl. di bilancio 2025per le spese di trasferta, per l'Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp) è assolutamente condivisibile la finalità della norma, vale a dire aumentare la tracciabilità dei pagamenti ed evitare il sommerso, fermo restando che l'attuale formulazione determina alcune conseguenze sul fronte organizzativo, posto che alcuni dipendenti possono non avere la carta di credito o averla con un plafond non adeguato per affrontare contemporaneamente le spese personali e quelle per conto dell’azienda che poi gli vengono rimborsate. Il tesoriere e consigliere delegato alla fiscalità del CNDCEC Salvatore Regalbuto afferma che “soprattutto nel caso delle piccole imprese, l'ipotesi più realizzabile è che il dipendente paghi con un proprio strumento di moneta elettronica, consegnando al datore di lavoro i documenti fi scali che attestino la spesa e la ricevuta del Pos. È chiaro che in questo caso sarà il datore a dover rimborsare il dipendente in busta paga, ferma restando l'esclusione da imponibilità dei rimborsi".