Mentre il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha depositato la riformulazione dell'emendamento Romeo al DL 155/2024, che prevedrebbe, per i titolari di partita IVA con ricavi fino a 170.000 euro, la rateizzazione, da gennaio a maggio 2025, della seconda o unica rata degli acconti d'imposta, occorre scegliere il relativo criterio di calcolo. Per i contribuenti che, nel 2024, prevedono una riduzione del reddito (o maggiori oneri deducibili o detraibili e/o maggiori crediti d'imposta spettanti), è possibile diminuire, anche fino ad annullare, il versamento degli acconti per il periodo d'imposta in corso, sulla base del c.d. "metodo previsionale”, invece di utilizzare il riferimento dell'imposta dovuta per l'anno precedente. Ovviamente, non è sufficiente considerare le disposizioni che comportano un vantaggio per il contribuente, in quanto tali novità possono essere "controbilanciate" (in tutto o in parte) da modifiche “peggiorative" che rilevano ai fini della determinazione dell'imposta complessivamente dovuta per l’anno 2024.Se si opta per tale criterio di calcolo, occorre, tra l'altro, tenere presenti le disposizioni che, per espressa previsione di legge, non possono essere considerate, quali: