Con la pubblicazione del provvedimento n. 5320 del 10.1.2025, l'Agenzia Entrate ha diramato le linee guida per la redazione del documento che disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale e per la certificazione del sistema (tax compliance model (Tcm)) per le imprese interessate a entrare in cooperative compliance dopo il restyling normativo iniziato dalla fine dello scorso anno.
Similmente a quanto avviene per il transfer pricing viene fornita una traccia – invero approfondita – di come il documento andrebbe redatto a livello di principi e contenuti. Il cuore resta la mappatura dei rischi fiscali riconducibili a due categorie:
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il rischio interpretativo;
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il rischio da adempimento.
Si va così verso una standardizzazione del Tcf (tax control framework) passando da un modello aperto a uno certificato che presuppone una strategia fiscale, l’integrazione con i principi contabili, un modello a tre linee di controllo, una funzione di monitoraggio di secondo livello, l’adozione di una policy di gestione del rischio interpretativo.
Il documento ripercorre (analizzandoli) i quattro pilastri intorno ai quali costruire un efficace TCF:
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l'Ambiente di controllo: inteso come orientamento al controllo del rischio fiscale di tutta l’organizzazione, come rispetto del Codice di condotta del Dm 29 aprile 2024 e degli elementi reputazionali;
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la Governance del sistema di controllo: ovvero il principio della separatezza delle funzioni operative da quelle di controllo, con lo schema dei controlli a tre livelli, ovvero quelli di linea, quelli di secondo livello (che possono essere anche dati in outsourcing), quelli di terzo affidati all’internal audit o a funzione esterna;
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il Processo di Tax risk assessment, avente l’obiettivo di mappare sia i rischi fiscali da adempimento (compresi i rischi da principi contabili, integrando il Tcf col modello 262 o col modello Sox statunitense, o con altri se questi non sono stati adottati) sia quelli interpretativi;
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i Meccanismi di aggiornamento e autoapprendimento (svolto dalla funzione di controllo di secondo livello).
Il provvedimento contiene anche:
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le linee guida per la compilazione della Mappa dei Rischi e dei Controlli Fiscali dei contribuenti del settore industriale.
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le linee guida per la certificazione del Tcf che tengono conto del Dm 12 novembre 2024, con le attività che l’esperto deve compiere per rilasciare la certificazione.