L'Agenzia delle Entrate, nel corso della videoconferenza tenutasi il 5.2.2025, ha chiarito alcuni aspetti sulle cause di decadenza dal concordato preventivo biennale.
In relazione alla fattispecie di cui all'art. 22 co. 2 lett. b) del DLgs. 13/2024, è stato chiarito che le inesattezze e le omissioni nella compilazione dei modelli ISA possono riguardare tanto i dati contabili quanto quelli strutturali. Solo per questa fattispecie viene contemplata dall'art. 22 co. 3 del DLgs. 13/2024 la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso per sanare eventuali errori od omissioni ed evitare la decadenza dal CPB.
Inoltre, le infedeltà dichiarative emergenti all'esito di verifiche fiscali possono rilevare ai fini di più ipotesi di decadenza. Ad esempio, l'emersione di ricavi non dichiarati per un ammontare inferiore al 30% del dichiarato non integra l'ipotesi prevista dalla prima parte dell'art. 22 co. 1 lett. a), ma determina comunque la decadenza dal CPB se tale rettifica si ripercuote sui dati del modello ISA generando una proposta di concordato superiore al 30% rispetto a quella già concordata.