La Corte di Cassazione, con Ordinanza n. 10648 del 23 aprile 2025, ha stabilito che il tempo di reperibilità, se accompagnato dall'obbligo di permanenza fisica in sede, rientra pienamente nella nozione di orario di lavoro; pertanto, pur non spettando automaticamente la retribuzione per lavoro straordinario, il lavoratore ha diritto a una compensazione economica adeguata e proporzionata al sacrificio imposto.