Gli Autori segnalano che negli ultimi mesi sono stati notificati questionari ex art. 10-bis della L.212/2000, mediante i quali si contesta l'abuso del diritto in caso di rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni oggetto di cessione, cessione totalitaria delle stesse e reinvestimento dei venditori, ancorché con una quota di minoranza.
Si ritiene che tale schema sia finalizzato a permettere ai venditori di liquidare la propria quota di partecipazione, senza assoggettare la somma percepita al regime dei redditi di capitale ex art. 47 co. 7 del TUIR, applicabile in caso di recesso "tipico".
Questa impostazione, tuttavia, non considera che il mantenimento del venditore come azionista di minoranza e, spesso, anche con un ruolo nella gestione nella società target, non deriva dalla ricerca di un beneficio fiscale per quest'ultimo, ma piuttosto da ragioni strategiche e di continuità di business richieste dal soggetto investitore e, spesso, anche dagli istituti finanziatori.
Al riguardo si segnala che la circ. Agenzia delle Entrate 30.3.2016 n. 6 ha chiarito che sono legittime le operazioni di LBO quando si verifica il cambio del controllo della società target.
Inoltre, la Cassazione ha affermato che non configura abuso del diritto nemmeno l'operazione di leverage cash out nella quale i soci di una spa, con ingenti riserve di utili, rivalutano il costo delle proprie azioni e cedono tali quote a una società partecipata dai medesimi (Cass. 16.9.2021 n. 25131 e Cass. 14.3.2025 n. 6741).