L'invito al pagamento emesso ai sensi dell'art. 248 del DPR 115/2002 è un atto che contiene una pretesa tributaria definita; pertanto, la sua mancata impugnazione determina l'impossibilità di ricorrere censurando il merito nel ricorso contro la successiva cartella di pagamento (per tutte, Cass. 18.10.2024n. 27064). Da quanto esposto emerge la necessità di ricorrere contro l'invito al pagamento nei consueti sessanta giorni, senza attendere la notifica della cartella di pagamento.