Il testo del Ddl di bilancio 2026, bollinato dalla Ragioneria dello Stato, presenta una novità, rispetto al testo originario, in materia di locazioni brevi (art. 4 del DL 50/2017). La prima bozza di manovra, infatti, proponeva di abolire ogni possibilità di applicare la cedolare secca al 21% alle locazioni brevi, ma aveva immediatamente sollevato polemiche. Il nuovo testo fa salva la possibilità di applicare la tassa piatta al 21% (invece che al 26%) su un'unità immobiliare data in locazione breve individuata dal contribuente, ma all'ulteriore condizione che i contratti non siano stati stipulati con l'intervento di intermediari. Ne consegue che, se la norma sarà confermata, per le locazioni brevi tramite intermediari o portali telematici (ad esempio, Airbnb o Booking) si applicherà sempre la cedolare secca al 26%, a prescindere dal numero di unità immobiliari. La possibilità di optare per la cedolare al 21% su un'unità immobiliare indicata in dichiarazione sarà limitata ai casi in cui i contratti di affitto breve, nel periodo di imposta, non siano stati stipulati mediante intermediari.