L’OCSE ha aggiornato il commentario al modello di Convenzione contro le doppie imposizioni, introducendo novità sul lavoro da remoto transfrontaliero. La principale modifica riguarda l’articolo 5, che definisce la stabile organizzazione. Non basta il semplice utilizzo di un luogo da parte di un dipendente per considerarlo una sede d’affari dell’impresa: occorre verificare se il luogo è regolarmente utilizzato, se è a disposizione dell’impresa per le sue esigenze commerciali e se l’attività viene svolta con continuità. Nel dettaglio, se il dipendente lavora in un luogo per meno del 50% del tempo, non si configura una stabile organizzazione. In caso contrario, è necessaria un’analisi approfondita. Un altro aspetto chiave è la “ragione commerciale”: la presenza di un dipendente in un altro Stato deve essere giustificata da motivi legati al business, come interazioni con clienti o fornitori locali, sottolineando l’importanza di una valutazione caso per caso.