Il Tribunale del riesame di Brescia, con l'ordinanza del 5 ottobre 2010, depositata il 16 ottobre 2010, ha confermato “il sequestro preventivo per equivalente, in relazione all'intero profitto del reato, del patrimonio del professionista che, suggerendo pratiche illegali e dando loro esecuzione, concorre con altri soggetti all'integrazione del delitto di indebita compensazione di cui all'art. 10-quater del digs n. 74 del 2000, quale reato fine di un'associazione per delinquere”. La sentenza ha messo in allarme i professionisti, che si ritrovano addebitata la responsabilità penale oggettiva in solido con il contribuente. Il pericolo maggiore è corso dal consulente che ha contribuito ad un’operazione che riguardi il trust o che sia riqualificata dall’Amministrazione come abuso di diritto.
weekly news 02/2011