Dalle complesse trattative tra Parlamento e il premier Monti sono emersi notevoli aggiustamenti alla Manovra inizialmente presentata e che aveva prestato il fianco a numerose critiche di non equità. Il nuovo testo del decreto arriva oggi alla Camera ed è molto probabile che il Governo chieda la fiducia.
Si illustrano le novità più interessanti relative ai tributi introdotti.
Imu – Per il 2012 e 2013, in aggiunta ai 200 euro già previsti, la nuova imposta sugli immobili accoglie una ulteriore quota detraibile per ogni figlio fino a 26 anni di età, a carico e residente, pari a 50 euro, sino a un massimo di 400 euro complessivi.
Tassa sull'anonimato – Introdotta la nuova imposta sull’anonimato a carico dei contribuenti che in passato hanno aderito ai vari scudi fiscali. E’ richiesto il versamento di un'imposta di bollo annuale pari al 4 per mille delle attività finanziarie oggetto di emersione. L’imposta aumenta all’1% per gli anni 2012 e 2013.
Bollo sui conti correnti – Sui conti correnti con giacenze medie fino a 5.000 euro viene cancellata l’imposta di bollo da 34,20 euro sugli estratti conto annuali, sia postali che bancari. Sopra i 5.000 euro il bollo resterà fermo a 34,20 euro; per le società passa da 72 euro a 100 euro l’anno.
Imposta sulle attività finanziarie all’estero – Fin dal 2011 e per il 2012 si dovrà versare un'imposta dell'1 per mille annuo sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato. Dal 2013 sale all'1,5 per mille. L'imposta sarà dovuta in misura proporzionale alla quota di possesso delle attività tassate e sarà applicata sul valore di mercato rilevato al termine di ogni anno solare nel luogo dove il contribuente detiene le attività finanziarie.
Immobili esteri – Comprende anche il 2011 l’imposta di bollo dello 0,76% sul valore degli immobili all'estero appartenenti a cittadini italiani. Il valore è determinato dal costo indicato nell'atto di compravendita o, in assenza, dal valore di mercato dove è situato l'immobile.
Debiti con lo Stato – I contribuenti in difficoltà economiche che sono in ritardo nel pagamento delle cartelle ad Equitalia avranno diritto ad ottenere una ulteriore proroga di 72 mesi. E’ possibile chiedere che invece della rata costante si paghi con rate variabili di importo crescente per ciascun anno. Dovrebbe essere esclusa la dazione di una garanzia.
weekly news 50/2011