Il Consiglio dei Ministri n. 90, il 13 novembre 2015 ha approvato un disegno di legge contenente norme in materia di contrasto ai fenomeni di lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura (c.d. caporalato), sia dal lato amministrativo che dal lato penale.
Codice penale
E’ previsto l’obbligo e non più la facoltà di arresto in caso di flagranza del reato e l’introduzione di una circostanza attenuante speciale per l’autore del reato che si adoperi efficacemente per assicurare prove dei reati, individuazioni di altri responsabili e sequestro di somme.
Confisca
E’ prevista, inoltre, l’obbligatorietà della confisca del prodotto o del profitto del reato, oltre che delle cose utilizzate per la sua realizzazione, in modo che la decisione sulla destinazione di questi beni non sia più affidata alla valutazione discrezionale del giudice, caso per caso, nonché la confisca per equivalente su altri beni di cui il condannato abbia la disponibilità, nel caso in cui non sia possibile attuare quella in forma diretta.
Intermediazione illecita
Viene aggiunto anche il delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cui all’articolo art. 603 bis c.p. all’elenco dei reati per i quali può operare la confisca cosiddetta estesa o allargata per cui non sarebbe più necessaria la sussistenza del "nesso di pertinenzialità" tra beni e reati contestati ma diverrebbe sufficiente provare la sproporzione del bene rispetto al reddito od all'attività economica svolta dal soggetto e la mancanza di giustificazione della sua legittima provenienza.
Altre questioni
È, inoltre, previsto:
- la responsabilità in solido delle imprese;
- l’indennizzo alle vittime;
- il rafforzamento delle Rete del lavoro agricolo di qualità;
- un piano di interventi per l’accoglienza dei lavoratori agricoli stagionali.