L’abuso del diritto sussiste per il solo risparmio d’imposta ma è necessario che l’amministrazione finanziaria provi una manipolazione contrattuale. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 10458/2016, ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle entrate bocciando l’avviso di accertamento spiccato a carico di un contribuente che aveva acquistato delle quote di una società proprietaria del terreno, vero oggetto della compravendita.