La mancanza del contraddittorio preventivo (previsto da una norma fiscale) prima dell’emissione dell’atto impositivo comporta l’illegittimità del successivo accertamento, sebbene la nullità non sia espressamente contemplata dalla legge. A precisarlo è la sentenza n. 10988/2016 della Corte di Cassazione depositata ieri, riferita a una rettifica per costi black list non preceduta da invito a fornire chiarimenti al contribuente.