Modifiche in arrivo per il regime dei minimi. Chi oltrepasserà per due volte (anche non consecutive) nell’arco di 5 anni la soglia di ricavi o compensi differenziata per categoria non perderà la tassazione sostitutiva al 15%. Non sarà comunque un salvataggio a costo zero: sui ricavi o compensi superiori alla soglia minima e nel limite dei 15.000 euro si potrà applicare un’aliquota del 27%. È quanto prevede una delle modifiche al decreto fiscale messe a punto dal gruppo di Ap. Prende forma anche il pacchetto taglia-adempimenti già messo a punto dal viceministro all’Economia, Luigi Casero. Sul fronte Iva, invece, si punta a elevare da 15mila a 30mila euro l’importo dei crediti da chiedere a rimborso per i quali non occorre prestare alcuna garanzia. Mentre per le partite Iva inattive da 3 anni arriva la chiusura d’ufficio da parte dell’Agenzia. Si prospetta, poi, il ritorno dell’F24 cartaceo per i versamenti sopra i mille euro: una misura che va incontro ai contribuenti meno avvezzi alla telematica e allo stesso tempo libera i professionisti da adempimenti legati a versamenti irrisori.