Dal 24 aprile i sostituti d’imposta sono praticamente obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematica; basta infatti una sola compensazione, cioè la sola esposizione di un qualsiasi codice tributo a credito di natura fiscale, per obbligare aziende e professionisti a utilizzare la procedura Entratel o Fisconline (quest’ultima per i soggetti che gestiscono non più di 20 percipienti nell’anno) per la presentazione della delega di pagamento.
E questo può di fatto verificarsi ogni mese, in ragione, ad esempio, del semplice riconoscimento a un solo dipendente del bonus Renzi di 80 euro, posto che questo transita come importo a credito in F24.
È questo l’effetto della modifica apportata dall’articolo 3, comma 3, del D.L. n. 50/2017, all’articolo 37, comma 49 bis, del D.L.n. 223/2006, che estende l’obbligo di presentazione telematica della delega a tutti i titolari di partita Iva che utilizzano in F24 un credito relativo a Iva, ritenute alla fonte, imposte sui redditi, imposte sostitutive, addizionali, Irap e crediti d’imposta esposti nel quadro RU del modello Unico.
Ciò avviene, a differenza del passato, indipendentemente dal saldo finale della delega stessa, che può pertanto essere anche positivo (mentre prima della modifica l’obbligo era limitato al caso di importo finale pari a zero).
La modifica sembra formale ma così non è, perché obbliga da subito i contribuenti a dotarsi di un’utenza telematica (le relative istruzioni sono disponibili sul sito dell’agenzia delle Entrate), senza dare loro il tempo necessario per organizzarsi.
L’alternativa è rappresentata dal commissionare il servizio di presentazione telematica dell’F24 all’intermediario abilitato, che, però, viene caricato di un nuovo adempimento molto delicato, cioè quello di effettuare il pagamento di somme (imposte e contributi), spesso di importo rilevante.
E a fronte di queste responsabilità così pesanti, è difficile pensare, nell’attuale situazione di mercato, che il professionista riesca ad addebitare al cliente un compenso aggiuntivo che sia effettivamente remunerativo di questo nuovo adempimento mensile e del corrispondente immediato rischio finanziario.
Ferma restando l’importanza della lotta all’evasione fiscale, non si comprende esattamente la necessità di questa misura, considerato che i crediti già dal 2015 sono visibili in F24, e che quindi l’amministrazione finanziaria per il tramite delle banche ne acquisisce mensilmente evidenza; va osservato, inoltre, che la disponibilità immediata di questi crediti da parte dell’Agenzia non consente a quest’ultima di poter anticipare le operazioni di accertamento, considerato che il dato d+elle ritenute operate con cui i crediti sono compensati, ad esempio, sarà noto solo dopo l’avvenuta presentazione delle Cu prima e del 770 dopo.