L'articolo 12, D.L. 78/2009 ha previsto che investimenti e attività finanziarie detenute all'estero in Paesi black list e non dichiarate (quadro RW) si presumono costituite con redditi sottratti a tassazione in Italia. Si tratta di una presunzione legale, avverso la quale il contribuente può fornire prova contraria.
In questi casi, l'ordinario termine di decadenza dell'accertamento è raddoppiato. Le disposizioni sono in vigore dal 1° luglio 2009. L'Amministrazione ritiene la disposizione di natura procedimentale, pretendendo di applicarla retroattivamente (circolare n. 6/E/2015). La tesi è inizialmente avallata dalla giurisprudenza di merito, ma nel 2018 la Suprema Corte (ordinanza n. 2662/2018), affrontando i primi casi, ha escluso la retroattività. Dopo poco tempo, la Cassazione (ordinanza n. 3276/2018) ha ritenuto, invece, retroattiva la presunzione. In seguito all'unica pronuncia favorevole all'Amministrazione, la Suprema corte ha ripetutamente escluso la retroattività (tra le tante, Cassazione n. 2562/2019, n. 5885/2019, n. 5471/2019, n. 29632/19, n. 31085/2019 e n. 33893/2019).