Con le attuali procedure di compilazione e invio delle domande di Cassa integrazione messe in funzione da parte dell’INPS, non sarà possibile che milioni di lavoratori italiani possano ricevere, nei tempi annunciati dal Governo, gli importi maturati per Cassa Integrazione con riferimento al mese di marzo. Il termine annunciato dal premier Giuseppe Conte, fissato per il 15 aprile, con riferimento alla liquidazione delle somme da erogare non potrà essere rispettato se non interverranno sostanziali modifiche normative e semplificazioni burocratiche. Il monito arriva con un approfondimento del Consiglio Nazionale dei Consulenti del lavoro che ha ripetutamente proposto una serie di interventi che appaiono sempre più indispensabili per una corretta gestione delle procedure di richiesta.
Alle criticità procedurali che si incontrano nella gestione degli ammortizzatori sociali, va affiancato anche il tema della capienza dei fondi stanziati, che potrebbero rivelarsi non sufficienti a coprire tutte le richieste. E’ necessario garantire equità sociale e sostegno immediato a tutti i lavoratori dipendenti di aziende colpite o chiuse a causa della pandemia.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha organizzato il prossimo 1° aprile gli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro: un confronto in videoconferenza con i Consigli provinciali dell’Ordine e con tutti i dirigenti degli Organismi di Categoria per riflettere sull'emergenza Covid-19 e sulle misure da mettere in campo per la stabilità del Paese e la tutela dei Consulenti del Lavoro.
Sono ben le 21 regolamentazioni diverse per la Cassa integrazione in deroga, che recepiscono (e in molti casi derogano) i contenuti del D.L. n.18/2020 e regolamentano i termini di concessione dell’ammortizzatore sociale. Non tutte le Regioni, infatti, sono pronte ad erogare questo strumento di sostegno al reddito dei lavoratori: 5 non hanno ancora sottoscritto l’accordo-quadro con le parti sociali e 13, sebbene l’abbiano firmato, non hanno ancora avviato la procedura.