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Nello smart working da quarantena dei figli regole standard dal 16 ottobre

Pubblicato il 23 settembre 2020 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi;

Con la conclusione dello stato di emergenza da Covid-19, anche i periodi di smart working riconosciuti ai dipendenti con figli under 14 in quarantena andranno gestiti secondo le regole ordinarie. Questa è l’indicazione fornita dal ministero del Lavoro tramite una Faq pubblicata sul suo sito internet.
L’articolo 5 del decreto legge 111/2020, relativo alla ripresa dell’attività scolastica, ha previsto che un lavoratore dipendente (settore pubblico o privato) possa ricorrere allo smart working nel periodo in cui il figlio under 14 convivente viene messo in quarantena a seguito di contatto (non è necessaria la positività del ragazzo) verificatosi a scuola. Qualora l’attività lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, il genitore può fruire di un congedo indennizzato al 50% della retribuzione, a carico dello Stato (mancano le istruzioni operative Inps). Queste due opzioni, disponibili da metà settembre scorso fino ad almeno il prossimo 31 dicembre, possono essere esercitate da uno solo dei due genitori se entrambi lavorano e non sono fruibili se almeno uno già è in smart working o non lavora.
La Faq precisa che fino al 15 ottobre l’eventuale ricorso al lavoro agile in questo contesto può essere comunicato al ministero stesso utilizzando la procedura semplificata operativa nel periodo emergenziale. Dal 16 ottobre, data prevista di cessazione dello stato di emergenza, si dovrà ritornare alla procedura e alle regole ordinarie.
Di conseguenza, in primo luogo, sarà necessario sottoscrivere un accordo individuale con il dipendente che regoli lo smart working. E questo adempimento potrebbe riguardare anche pochi giorni (perché in alcuni casi l’isolamento fiduciario può durare meno di due settimane, dipende dopo quanti giorni si prende atto che c’è stato un contatto con un compagno di scuola o un docente positivo) e potrebbe essere ripetuto nel tempo (le cronache di questi giorni testimoniano che la quarantena di intere classi è tutt’altro che un’ipotesi remota).
Poi l’accordo dovrebbe essere notificato e inviato al ministero del Lavoro tramite la procedura informatica standard che al momento prevede ancora il caricamento del singolo file in formato pdf.
Il ministero precisa inoltre che il rispetto delle regole ordinarie riguarda, dopo il 15 ottobre, non solo le nuove attivazioni di smart working, ma anche la prosecuzione dell’attività in modalità agile.
Tenuto conto l’elevato numero di situazioni che potrebbero verificarsi, relative anche ad aziende che ordinariamente non fanno ricorso allo smart working, sarebbe utile prevedere una modalità semplificata di gestione almeno di questa ipotesi di lavoro agile.
Peraltro, la norma lascia un dubbio sul campo di applicazione della stessa, in quanto fa riferimento al contatto verificatosi «all’interno del plesso scolastico». Ma cosa accade se il figlio under 14 viene a contatto con un positivo durante un’attività extrascolastica, ad esempio praticando attività sportiva in una squadra o frequentando amici? Dovrebbe essere messo in quarantena insieme agli altri compagni di squadra, non potrà andare a scuola, ma il genitore, in questo caso, sembrerebbe non poter accedere allo smart working o al congedo.

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