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L’integrativa non allunga i tempi se rilevata in appello

Pubblicato il 03 ottobre 2020 Il Sole 24 Ore; Italia Oggi;

La CTR Lazio, con la sentenza n. 1376/XIII/2020, ha affermato che la presentazione di una dichiarazione integrativa da parte del contribuente è una circostanza che deve essere rilevata tempestivamente dall’Agenzia delle entrate se non vuole vedersi annullata la pretesa impositiva per intervenuta decadenza. Pertanto, se tale circostanza viene rappresentata per la prima volta in sede di appello, la stessa è inammissibile e, come tale, inidonea a salvare la pretesa erariale dall’annullamento.

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Scadenza del 31 dicembre 2025
Inps Dipendenti

Invio telematico del mod. UNI-EMENS contenente sia i dati contributivi che quelli retributivi relativi al mese di novembre.L’adempimento interessa anche i compensi corrisposti a collaborato...

Scadenza del 31 dicembre 2025
Fondi previdenza integrativa

Comunicazione al fondo di previdenza integrativa / compagnia di assicurazione dell’ammontare dei contributi versati e non dedotti nel mod. REDDITI / 730 2025, in quanto eccedenti i lim...

Scadenza del 31 dicembre 2025
CPB 2024-2025 sanatoria 2018-2022

Versamento decima rata, maggiorata degli interessi legali del 2% decorrenti dal 31.3.2025, delle imposte sostitutive da parte dei soggetti ISA che hanno aderito al CPB 2024-2025 al fine di b...