Il D.L. 125/2020, recependo l’auspicio di un’anticipazione selettiva di alcune delle disposizioni del Codice della crisi, ribadita in occasione della presentazione del decreto correttivo ha introdotto il meccanismo della «adesione d’ufficio» da parte dell’erario e degli enti previdenziali a concordati preventivi e accordi di ristrutturazione di cui sia appurata la convenienza rispetto all’alternativa liquidatoria. Si tratta di una “versione 4.0” della attuale transazione fiscale destinata a dare una spinta significativa alle ristrutturazioni aziendali. Tale previsione è stata estesa dal decreto correttivo, da un lato, al concordato preventivo e, dall’altro, agli enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie. Con la legge di conversione del D.L. 125/2020, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è imminente, questa “doppia coppia” di transazione fiscale e contributiva viene ora anticipata, di quasi dieci mesi rispetto alle altre norme del Codice della crisi, «in considerazione della situazione di crisi economica per le imprese determinata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19».