Con la scadenza dei versamenti alle porte, molti contribuenti sono alle prese con i calcoli per verificare eventuali crediti da usare in compensazione o chiedere a rimborso. In presenza di crediti e debiti della stessa natura (ad esempio, saldo Ires 2020 a credito da usare a scomputo diretto degli acconti Ires 2021), la compensazione verticale può avvenire senza particolari vincoli, anche quando viene esplicitata con il modello F24. Invece, le compensazioni orizzontali di crediti per il versamento di altre imposte o contri-buti, ex articolo 17, D.Lgs. 241/1997, sono soggette a una serie di limiti e adempimenti introdotti per contrastare l’evasione fiscale e contributiva. Le compensazioni devono inoltre essere fatte attraverso i servizi “F24 web” e “F24 online” o avvalendosi di un intermediario abilitato, in base all’obbligo introdotto dal 1° gennaio 2020 e che impone modalità di pagamento telematiche per le compensazioni orizzontali anche parziali (ovvero con saldo F24 a debito). Tetti più alti per la compensazione senza visto (50mila euro per Iva e 20mila euro per imposte dirette e Irap) sono previsti in favore dei contribuenti che raggiungono un voto minimo nella pagella Isa (articolo 9-bis, comma 11, D.L. 50/2017) pari a 8 per il periodo 2020, o 8,5 se si ha riguardo alla media dei periodi di imposta 2019 e 2020 (provvedimento protocollo 103206/2021). Un ulteriore limite alle compensazioni riguarda l’importo massimo dei crediti utilizzabili nell’anno solare, elevato a 2 milioni di euro per il 2021, al fine di incrementare la liquidità delle imprese (ex articolo 22, comma 1, D.L. 73/2021). Il limite – che opera per anno solare cumulativamente per tutti i crediti d’imposta è di regola pari a 700.000 euro, ed era già stato aumentato a 1 milione di euro per il 2020 dal Decreto Rilancio.