L’introduzione della cessazione della prescrizione con la pronuncia della sentenza di primo grado da parte della L. 134/2021 e la sua applicazione ai reati commessi dal 1° gennaio 2020 e non dal 19 ottobre 2021 comporta per i reati tributari una (involontaria) coincidenza sull’aggravamento del generale regime di questi delitti a partire dal 2020. E infatti per le violazioni commesse dal 25 dicembre 2019, il D.L. 124/2019, convertito nella L. 157/2019, aveva già particolarmente inasprito il regime penale tributario. Basti pensare che per la dichiarazione fraudolenta con false fatture e per l’emissione di questi documenti (per imponibili superiori a 100.000 euro) la reclusione è stata portata da un minimo di 4 a un massimo di 8 anni di reclusione, mentre in precedenza era da 18 mesi a 6 anni, o, ancora, per molti reati tributari è stata introdotta la responsabilità dell’ente in base al D.Lgs. 231/2001 e la confisca per sproporzione (al pari della criminalità organizzata). Queste severe previsioni sono applicabili alle dichiarazioni presentate nel corso del 2020 (relative al 2019).