L’ammortamento dei maggiori valori iscritti nel bilancio 2020 a seguito della rivalutazione di marchi e avviamenti in 50 anni genera 2 basi di calcolo. È quanto si evince dall’esempio contenuto nel documento «Revoca delle rivalutazioni dei beni d’impresa effettuate nell’esercizio 2020» emanato ieri dal Cndcec che analizza gli aspetti operativi della rivalutazione già iscritta nei bilanci 2020 a seguito della L. 126 (D.L. 104/2020). Il documento intende fornire elementi di riflessione per la contabilizzazione delle operazioni di «annullamento» fiscale e, eventualmente, «civilistico» delle rivalutazioni: si tratta di due alternative che si aggiungono alla possibilità di accettare quanto prevede la norma a seguito delle modifiche apportate dalla legge di Bilancio 2022, ovvero l’ammortamento in 50 anni del maggior valore conseguente alla rivalutazione.