La bozza di Decreto Aiuti-quater lega l’accesso nel 2023 al superbonus 90% per gli immobili unifamiliari al possesso, da parte del contribuente, a un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro. Tale reddito viene determinato secondo un sistema indicato dallo stesso Decreto che, sostanzialmente, tiene conto del reddito di tutto il nucleo familiare e lo divide per il numero dei suoi componenti. La descrizione contenuta nella bozza del provvedimento è piuttosto semplice nella sua formulazione. Si tratta di un sistema differente rispetto all’Isee, l’indicatore utilizzato per stabilire l’accesso a una serie di agevolazioni sociali per i nuclei familiari, la più recente delle quali è l’assegno unico e universale che ha debuttato quest’anno. Si tratta di 2 sistemi sensibilmente differenti che rendono difficile una valutazione comparata degli effetti della loro applicazione. Pur a parità di reddito, l’Isee considera, seppur in parte, il patrimonio, che può anche essere consistente, con una conseguente valutazione diversa della ricchezza “equivalente” della famiglia.