Lo squilibrio patrimoniale, anche se spesso è accompagnato da squilibrio economico e finanziario, non costituisce, di per sé, segnale di crisi. Nella bozza del documento CNDCEC 19.10.2019 si riteneva un segnale di crisi la presenza di un patrimonio netto negativo o, per le società di capitali, al di sotto del limite di legge. Nella prassi, lo squilibrio si identifica già prima. Gli indici che si utilizzano per monitorare l'adeguatezza del patrimonio netto sono l'indipendenza finanziaria nelle diverse configurazioni quale, ad esempio, il rapporto tra l'ammontare del patrimonio netto e il totale passivo. Nella prassi, l'indicatore utilizzato è il rapporto tra debiti finanziari (debt) e patrimonio netto (equity) e gli standard di riferimento assumono come valore ottimo un rapporto compreso nel range 0-1, buono/discreto tra 1-2 e sopra 3 invece viene considerato un livello di indebitamento elevato. Si ha uno "squilibrio" patrimoniale anche in situazioni in cui il patrimonio netto è positivo, ma di ammontare ridotto rispetto al valore dell'indebitamento. Qualora l'indicatore Debt/equity indichi una situazione di "squilibrio" significa che l'impresa ha un ammontare di debiti finanziari rilevante, ma ciò non significa che l'impresa non è in grado di rimborsare il debito: occorre calcolare ulteriori indicatori quali il DSCR (Debit Service Coverage Ratio - Rapporto di copertura del debito) - o debiti finanziari rapportato al Margine operativo lordo.