Una prima bozza di DLgs. attuativo della legge delega di riforma fiscale (L. 111/2023) in materia di sanzioni sta riordinando la disciplina dei crediti d'imposta al fine di temprare l'alea discrezionale degli Uffici delle Entrate.
In tema di crediti di imposta verrebbe definito il credito inesistente: sarà tale solo se vi è una frode o manchi del tutto la documentazione giustificativa, diversamente sarà da considerare non spettante.
Considerato che, con le sanzioni attuali, il credito non spettante è sanzionato nella misura del 30%, quello inesistente con sanzione che va dal 100% al 200%, oltre alla eventuale sanzione penale al superamento della soglia di punibilità, l'impatto sui contribuenti della disposizione in corso di introduzione non sarebbe trascurabile.
Tanto più se si pensa che i bonus ricerca e sviluppo vengono prevalentemente recuperati sull'assunto dell'inesistenza del credito: stando alla bozza di decreto, solo il caso di assenza di attività di ricerca determinerebbe l'applicazione della sanzione più grave.