L'art. 21 del Ddl. di bilancio prevede l'aumento, in misura pari al 2%, dell'aliquota IRAP applicabile ai soggetti che determinano la base imponibile:
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ai sensi dell'art. 6 del D.lgs. 446/97 (intermediari finanziari e società di partecipazione non finanziaria, c.d. holding industriali), ad ora pari al 4,65%;
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ai sensi dell'art. 7 del D.lgs. 446/97 (imprese di assicurazione), ad ora pari al 5,90%.
Se l'attuale formulazione non subirà modifiche nell’iter parlamentare, l'incremento avrà natura temporanea, applicandosi per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2025 e per i due successivi (anni dal 2026 al 2028, per i soggetti "solari"). Così, limitatamente a tali anni, l'aliquota IRAP sarà stabilita, rispettivamente, al 6,65% per gli intermediari finanziari e le holding industriali e al 7,9% per le assicurazioni.
In ogni caso, l'aumento di aliquota avrà effetto anche sulla determinazione dell'acconto IRAP dovuto per il periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2025 (2026, per i soggetti solari), per il calcolo del quale i citati soggetti (intermediari finanziari, holding industriali e assicurazioni) dovranno assumere, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le maggiori aliquote del 6,65% e del 7,9%.